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SOUND of SILENCE / Festival #1 – Giornate su Animalità e Antispecismo

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18/19 Marzo 2016
Spazio Libertario Anarchico Stella Nera
Via Folloni, 67 – Modena

Festival dedicato a tutte le vittime dello sfruttamento animale, dai macelli agli stabulari della vivisezione, dagli allevamenti intensivi alla devastazione ambientale della Terra, agli Animali umani e non umani che ogni giorno vengono sfruttati e uccisi dalla violenza, dall’indifferenza e dal profitto, a chi si ribella alle ingiustizie, a chi antepone la liberazione totale alla propria libertà senza timore della repressione.
L’ossimoro “Suono del silenzio”: un silenzio che per noi è assordante, che si trasforma nell’esigenza di chi sente sulla sua pelle e con la sua empatia verso gli altri viventi l’impellente necessità di spezzare le catene dell’oppressione.
Due giorni di dibattiti, presentazioni, concerti e scambio di informazioni su tematiche antispeciste/ vegan/ animaliste.

Spezziamo il silenzio!

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#Liberatidaexpo Appello per la costituzione di uno spezzone antispecista, ecologista e per la libertà del genere nel corteo #Noexpo del primo maggio

Pubblichiamo e diffondiamo l’appello per la costituzione di uno spezzone antispecista, ecologista e per la libertà di genere all’interno del corteo #Noexpo che si terrà a Milano il primo maggio in concomitanza con la giornata inaugurale di expo

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APPELLO PER SPEZZONE LIBERATI DA EXPO
(English version)

 CORTEO 1 MAGGIO MAYDAY NOEXPO

PRIMO MAGGIO
MAYDAY!MAYDAY!

A Milano 2015 questa giornata di lotta internazionale dei lavoratori si abbraccia a quella contro Expo. Nel grande corteo che attraverserà Milano sfilerà anche uno spezzone ecologista, antispecista e per la libertà del genere che, come già nel corteo di Ottobre 2014, vuole opporsi contro le dinamiche di dominio nei confronti di tutte le classi sociali, in particolar modo quella degli animali non umani.
Animali lavoratori sia per essere cibo che per produrlo, sempre contro la loro volontà.
Come per noi il lavoro è un’occupazione imposta e necessaria al sistema che ci circonda, così per loro. In più, gli animali non umani subiscono un’ulteriore svuotamento di identità e denigrati, umiliati o pragmaticamente coccolati sono strappati alle loro esistenze per la nostra utilità.
E’ necessario abbattere questo pensiero antropocentrico per spezzare tutte le catene ed organizzarci per costruire nuove relazioni e scenari da inseguire.

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#OccupymcdonaldsTOUR, report del presidio di #Firenze del 19 aprile

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Domenica 19aprile, nel pomeriggio, è andata in scena a Firenze la terza tappa di #OccupymcdonaldsTOUR, ossia quell’insieme di presidi itineranti in giro per l’italia che offrono informazione pulita e senza compromessi su l’icona-simbolo del capitalismo e dello sfruttamento globalizzato.

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#OccupyMcDonaldsTOUR: l’antispecismo non è un business

La svolta di McDonald’s che tanto temevamo alla fine è arrivata: entro la fine di quest’anno, la multinazionale lancerà un panino vegan nei vari punti vendita presenti in Italia.

Mercoledì scorso, tramite l’articolo McDonald’s: potresti mai immaginarlo vegano?, pubblicato anche su Veganzetta, il gruppo di attivist* di Earth Riot ha espresso tutta la sua preoccupazione e il suo dissenso in merito ad una eventualità del genere, che dopo poche ore, infatti, è divenuta realtà.

McDonald’s è un’icona del capitalismo, del consumismo, simbolo di quell’industria della carne e dei derivati che uccide miliardi di animali ogni anno.
La multinazionale per eccellenza dello sfruttamento globalizzato, colpevole di promuovere la deforestazione, di alimentare il problema della fame nel mondo e lo sfruttamento dei lavoratori e del lavoro minorile.

Essere antispecisti significa rifiutare e condannare ogni forma di schiavitù, sfruttamento e discriminazione. Anche noi, come Antispecist* Pratesi, non possiamo in alcun modo accettare che all’interno dei fast-food McDonald’s e simili venga proposta un’alternativa definita vegan, subdolo e disperato tentativo da parte della multinazionale di risollevare i propri guadagni tentando di attirare una fetta di consumatori sulla carta ostili.

Nel giro di 48 ore, Earth Riot, Azione ANImalista MOdena e Antispecist* Pratesi, insieme ad altr* singol* attivist* antispecist*, hanno dato vita ad #OccupyMcDonaldsTOUR.

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Campagne per gli animali a Prato

Grazie alle sottoscrizioni di molt* alla raccolta fondi che avevamo iniziato qualche mese fa, a partire dal 15 dicembre prossimo e fino al 28 dello stesso mese sarà visibile a Prato il primo manifesto 6×3 di Campagne per gli animali (http://campagneperglianimali.org/).

Il manifesto verrà affisso in Viale Galilei, vicino a Piazza del Mercato Nuovo, in una zona di passaggio vicina al centro storico.

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Abbiamo scelto, come primo (e speriamo non l’ultimo) manifesto Immedesimati, puoi. L’affissione di Prato sarà la prima in assoluto della pubblicità, che in passato è stata vittima di censura, come è avenuto, tra l’altro, per altre pubblicità di Campagne per gli animali. Mostrare lo sfruttamento degli animali non umani, in particolar modo di quelli definiti “da reddito”, è evidentemente troppo scomodo per una società basata sul massacro di corpi, vite, individui.

Ringraziamo il circolo antispecista No Cage di Prato per il prezioso supporto.

Informazione antispecista sulla scelta vegan a Prato

Sabato 20 settembre, dalle 16 alle 19, il gruppo informale degli Antispecisti Pratesi organizzerà un banchetto informativo sulla scelta vegan in Piazza Buonamici a Prato.

Ci teniamo a ribadirlo: per noi il veganesimo non è una dieta, non è una gara a chi diventa più salutista, ma piuttosto è una prassi politica attraverso la quale vogliamo esprimere la nostra opposizione ad un sistema che schiavizza, mercifica, trasforma in oggetti monetizzabili corpi, vite, individui.

Vista in sezione, la struttura sociale del presente dovrebbe configurarsi all’incirca così. Su in alto i grandi magnati dei trust dei diversi gruppi di potere capitalistici che però sono in lotta tra loro; sotto di essi i magnati minori, i grandi proprietari terrieri e tutto lo staff dei collaboratori importanti; sotto di essi – suddivise in singoli strati – le masse dei liberi professionisti e degli impiegati di grado inferiore, della manovalanza politica, dei militari e dei professori, degli ingegneri e dei capufficio fino alle dattilografe; ancora più giù i residui delle piccole esistenze autonome, gli artigiani, i bottegai, i contadini e tutti gli altri, poi il proletariato, dagli strati operai qualificati meglio retribuiti, passando attraverso i manovali fino ad arrivare ai disoccupati cronici, ai poveri, ai vecchi e ai malati. Solo sotto tutto questo comincia quello che è il vero e proprio fondamento della miseria, sul quale si innalza questa costruzione, giacché finora abbiamo parlato solo dei paesi capitalistici sviluppati, e tutta la loro vita è sorretta dall’orribile apparato di sfruttamento che funziona nei territori semi-coloniali e coloniali, ossia in quella che è di gran lunga la parte più grande del mondo. Larghi territori dei Balcani sono una camera di tortura, in India, in Cina, in Africa la miseria di massa supera ogni immaginazione. Sotto gli ambiti in cui crepano a milioni i coolie della terra, andrebbe poi rappresentata l’indescrivibile, inimmaginabile sofferenza degli animali, l’inferno animale nella società umana, il sudore, il sangue, la disperazione degli animali… Questo edificio, la cui cantina è un mattatoio e il cui tetto è una cattedrale, dalle finestre dei piani superiori assicura effettivamente una bella vista sul cielo stellato.

Max Horkheimer, «Il grattacielo», da Crepuscolo.
Appunti presi in Germania 1926-1931, Einaudi 1977, pp. 68-70.

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